Qualche breve considerazione in ordine sparso post voto metropolitano.
1) Considerando che ho già abbondantemente detto peste e corna di questa legge assurda che restringe ai soli consiglieri e sindaci l'elettorato metropolitano, non tedierò oltre sull'argomento. Solo una nuova legge potrà porre rimedio a questa assurdità e spero vivamente che lo faccia. Molto conterà la reale intenzione del Consiglio testa eletto di richiedere questa eventualità.
2) Ha vinto il csx. Non era difficile preventivarlo, essendo il Sindaco Metropolitano di csx, essendo Reggio città a maggioranza di csx ed avendo costruito le due liste oggettivamente più forti.
3) Il cdx, soprattutto reggino, esce con le ossa rotte. Elegge due consiglieri, entrambi provenienti dall'esperienza alla Provincia ed entrambi rappresentanti dell'area Tirrenica/Piana. Malissimo, per una coalizione che conta 10 consiglieri comunali in città e molti sindaci in provincia.
4) La lista "territorio e identità a sinistra" (tra i cui ispiratori c'era i sindaco di Gioia, che non è certo di sinistra, è la plastica dimostrazione della parcellizzazione e della inconcludenza che è poi il male peggiore che affligge quella parte politica, rendendola poco appetibile anche per chi, come me, si riconosce fondamentalmente in quei valori (ma siamo sicuri che ancora li rappresenti?).
5) I seggi sono così distribuiti:
Reggio città ed Area dello Stretto: 6 consiglieri (7 se si considera anche Lamberti, sindaco di san Procopio);
Tirrenica/Piana: 3 consiglieri
Locride: 2 consiglieri
Area Grecanica: 2 consiglieri.
Un'area storicamente debole come la nostra riesce ad avere due rappresentanti, cosa non da poco visto che questo sarà il consesso che progetterà lo Statuto e quindi costruirà nei fatti la Città Metropolitana.
L'area che risulta più debole è il versante orientale del basso jonio (da Brancaleone a Locri) che non riesce ad esprimere un rappresentante, pur avendo Comuni pesanti in termini di voti ponderati.
Sei i consiglieri provenienti dalle aree interne, otto quelli provenienti dalle aree costiere, il che fa ben sperare in un riequilibrio di risorse e programmi.
La paura che si avvertiva, di avere un consiglio "reggiocentrico" era infondata, poiché otto consiglieri su quattordici non risiedono nel capoluogo.
6) La più votata è anche l'unica donna presente in consiglio, Katy Belcastro da Caulonia. Un bel segnale il consenso, un brutto segnale il fatto che sia l'unica.
Considerazioni personali queste mie, che concludo rivolgendo un augurio che è anche un appello al Sindaco Metropolitano Giuseppe Falcomatà, amico e coetaneo che stimo ed apprezzo: il lavoro che lo attende, unitamente ai neoeletti, è arduo. Il territorio reggino è pieno di contraddizioni, vasto e disomogeneo, sarà dura mettere tutti d'accordo sull'orizzonte da dare e sul percorso da seguire. Il cambiamento è però una scelta obbligata, non più un'opzione. Gli interlocutori della Città Metropolitana pretenderanno impegno, dedizione e preparazione. In questo senso, la spinta e gli indirizzi che il Consiglio darà saranno fondamentali per rendere efficiente ed oleato il meccanismo burocratico che dovrà portare avanti idee, programmi e progetti per la crescita dell'intero territorio metropolitano.
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